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Affitto: come accedere al fondo morosità incolpevole per chi non ha soldi

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Pubblicato da Dimensione Casa in Blog · 18 Luglio 2014
Tags: affittomorositàincolpevole

Accesso al fondo: ecco come chiedere il pagamento del canone di locazione allo Stato in caso di difficoltà economica.

Arrivano i chiarimenti per accedere al fondo di morosità incolpevole. Tutti coloro che, per una delle ragioni da noi già elencate nell’articolo “Senza soldi per l’affitto? Paga lo Stato”, non avranno la disponibilità economica per far fronte al pagamento del canone di locazione, potranno accedere a un fondo statale. Esso servirà a pagare il canone dovuto al padrone di casa, impedendo così lo sfratto dell’inquilino.

Proprio perché la condizione di incapacità economica nella quale si è venuto a trovare il conduttore deve essere oggettiva, sopravvenuta e imprevedibile, si parla, a riguardo, di “morosità incolpevole”. È ad essa che gli inquilini dovranno far riferimento nel momento in cui avvieranno la relativa pratica.

Come funziona il fondo per la morosità incolpevole?

Il fondo statale destinato agli inquilini morosi (ma incolpevoli), è regolamentato da un decreto ministeriale che attua un decreto legge dello scorso anno. Esso verrà ripartito tra le Regioni: si parla di 20 milioni di euro per il 2014 e di altri 20 milioni di euro per il 2015.

Non tutte le Regioni ne beneficeranno allo stesso modo: infatti viene data priorità agli enti locali in regola con l’emanazione di norme per la riduzione del disagio abitativo e che prevedano, anche attraverso i Comuni, percorsi di accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto. Ad esse è stato assegnato il 30% dei fondi. Si tratta di Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania.

A loro volta, le Regioni ripartiscono la propria quota del fondo ai Comuni sul proprio territorio (dando preferenza a quelli ad alta tensione abitativa e ai capoluoghi di provincia). Saranno poi i Comuni, quindi, ad assegnare i soldi a chi ne farà richiesta, secondo priorità stabilite da regolamenti interni.

Dunque, gli interessati dovranno, innanzitutto, informarsi presso il proprio Comune e verificare modalità, modelli e tempi per presentare la domanda e ottenere poi l’eventuale accoglimento.

I soggetti beneficiari del fondo

Ecco chi potrà presentare la domanda.

1. Innanzitutto si deve trattare di soggetti intestatari di un contratto di locazione ad uso abitativo a canone concordato. Dunque, non potranno accedere al fondo i titolari di una locazione, per esempio, ad uso commerciale.

Inoltre la locazione deve essere stata regolarmente registrata. Non si potrà accedere al fondo se il contratto d’affitto è, dunque, “in nero”.

2. L’immobile dato in locazione non deve appartenente alle categorie catastali Al, A8 e A9.

3. L’inquilino deve risiedere nell’alloggio oggetto della richiesta da almeno un anno.

Egli inoltre deve cittadinanza italiana, di un Paese dell’UE, ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, deve possedere un regolare titolo di soggiorno.

4. Il beneficiario si deve trovare in uno dei sei casi di “morosità incolpevole” ossia:

a) perdita di lavoro per licenziamento;

b) accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;

c) cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacita’ reddituale;

d) mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;

e) cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;

f) malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.

3. Il richiedente deve avere un reddito I.S.E. non superiore ad euro 35.000,00 o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore I.S.E.E. non superiore ad euro 26.000,00.

4. Non tutti gli inquilini in uno stato di morosità potranno accedere al fondo, ma dovranno essere stati, inoltre, raggiunti dalla notifica di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione davanti al tribunale per la convalida.

5. Il richiedente o anche un altro componente del nucleo familiare non deve essere titolare di un diritto di proprietà, uso, usufrutto, abitazione, ecc. di altro immobile posto nella provincia di residenza, fruibile ed adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.

Quali saranno le priorità

Ogni Comune stilerà la propria lista dei richiedenti, formando una sorta di graduatoria per stabilire il grado di meritevolezza per l’accesso al fondo.

Così verrà data priorità nei caso dove:

a. almeno uno dei componenti del nucleo familiare sia:

- ultrasettantenne,

- oppure minore,

- oppure con invalidità accertata per almeno il 74%,

- oppure in carico ai servizi sociali o alle competenti aziende sanitarie locali per l’attuazione di un progetto assistenziale individuale;

b. sia stato emesso un provvedimento di sfratto e l’inquilino sottoscriva col proprietario un nuovo contratto a canone concordato;

c. l’inquilino, a causa della ridotta capacità economica, non sia in grado di versare il deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione. Il Comune in questo caso deve fare in modo che il contributo sia pagato contestualmente alla consegna dell’immobile;

d. l’inquilino dimostri che il proprietario è disponibile a differire l’esecuzione del provvedimento di sfratto.

Le Regioni – come richiesto anche da Confedilizia – non potranno stabilire altri requisiti, cosa che era invece inizialmente prevista.

Agli inquilini la cui ridotta capacità economica non consenta il versamento di un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione; o inquilini che, ai fini del ristoro anche parziale del proprietario dell’alloggio, dimostrino la disponibilità di quest’ultimo a consentire il differimento dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio.

Quale sarà l’importo?

L’importo massimo di contributo che verrà dato ad ogni inquilino per saldare la propria “morosità incolpevole” è di ottomila euro.




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