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Il discorso con cui il neo premier Enrico Letta ha presentato il suo esecutivo al Parlamento è stato caratterizzato dall’argomento IMU. Secondo le parole del Primo Ministro, già dalla prossima scadenza fissata per Giugno, la tassa sugli immobli di proprietà subirà uno stop.

Nelle prime ore successive alle dichiarazioni di Letta, le agenzie aveano battuto notizie secondo cui l’imposta sarebbe stata abolita, ma i portavoce ufficiali del Governo si sono subito preoccupati di chiarire l’equivoco; la scadenza di Giugno viene solo bloccata e non annullata, in attesa delle decisioni dell’ esecutivo riguardanti la rimodulazione dell’imposta.

Il nuovo Governo si è ufficialmente assunto l’onere di mettere in piedi una politica fiscale della casa che non solo riesca ad alleggerire il fardello dei tanti piccoli proprietari o di chi sogna di diventare tale, ma anche di dare una boccata di ossigeno all’agonizzante settore dell’edilizia.

L’Associazione Nazionale dei Costruttori Edlili, per tramite del suo Presidente Paolo Buzzetti, plaude al discorso di Letta e si dice lieta dell’intenzione del Governo di avviarsi su una strada “corretta” per la revisione dei costi fiscali legati all’edilizia ed al mercato immobiliare in genere.

Secondo Buzzetti, i primi punti da affrontare in maniera decisa quanto urgente sono il completamento dei processi di pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni, la promozione di diverse attività di restauro, recupero ed edificazione legate alla scuola, un piano di intervento sulle infrastrutture volto a rendere il territorio italiano più sicuro ed in grado di rispondere meglio ad eventi come frane, terremoti o alluvioni e, inoltre, la riqualificazione urbana di molte aree del nostro Paese; tutto ciò, chiaramente, con un occhio di riguardo alla possibilità di accesso al credito per l’acquisto della prima casa. Senza questo, sostengono Buzzati, l’ANCE e milioni di Italiani, far ripartire il motore dell’ Economia tricolore è davvero difficile.