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La revisione del catasto secondo Nomisma

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Pubblicato da Dimensione Casa in Blog · 25 Settembre 2013
Tags: catastoriformetassefisco

È un errore non considerare come pilastro della riforma la base dati dell’Agenzia delle Entrate, secondo Luca Dondi di Nomisma.

È chiaro che il superamento dell’IMU riporta una volta di più al centro dell’attenzione pubblica l’esigenza di una revisione delle basi imponibili, dal momento che una delle opzioni per il calcolo della quota di service tax relativa ai servizi indivisibili è rappresentata dai valori catastali, che sappiamo essere sperequati sia verticalmente (all’interno dello stesso che Comune) che orizzontalmente (tra Comuni), secondo Luca Dondi direttore generale NOMISMA.
Il problema tuttora irrisolto, secondo Dondi, è rappresentato dall’individuazione di un sistema alternativo di riferimento, dopo che il Ministero nel ponderoso documento in cui passava in rassegna le possibili riforme del sistema attualmente vigente, ha assestato un duro colpo a quello che i più pensavano dovesse essere il pilastro della riforma del catasto, ossia la base dati dell’Agenzia delle Entrate.

Come recita il testo diffuso dal Ministero, i riferimenti dell’Agenzia delle Entrate rappresentano “valori di larga massima”, che rischiano, continua il documento, di “sollevare un notevole contenzioso”.
Come se non bastasse il problema dell’attendibilità dei valori e della definizione degli algoritmi di calcolo, nel documento si sottolinea inoltre che “i perimetri delle zone non derivano da atti normativi ma sono stati definiti sulla base di regolamenti interni all’Agenzia”. Queste considerazioni, seppure in parte condivisibili, hanno il duplice effetto di mettere seriamente in discussione uno strumento di calcolo delle basi imponibili che si ritiene presenti meno incoerenze rispetto all’attuale e, cosa se possibile peggiore, di riportare in alto mare la riforma del catasto di cui si discute da circa un ventennio, che sui quei valori sembrava doversi imperniare.

In sintesi, Dondi è convinto che, alla luce del clima di ampia condivisione che ha caratterizzato i lavori della Commissione Finanze, si riuscirà finalmente a varare un credibile percorso di riforma del catasto che rimetta in campo gli unici strumenti a disposizione che sono stati incidentalmente messi fuori gioco? È legittimo avere più di un dubbio in proposito.




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