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Moratoria Imu sulla prima casa: cosa prevede il decreto

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Pubblicato da Dimensione Casa in Blog News · 20 Maggio 2013
Tags: moratoriaimucasamercatoimmobiliaregoverno

Approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì 17 maggio il decreto che contiene interventi di emergenza in materia di casa e lavoro. I contenuti in sintesi.

Il titolo: “Interventi urgenti in tema di imposta municipale propria, di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di riduzione dei costi della politica” dice già molto, e – ha dichiarato Letta – è il primo provvedimento che attua quanto annunciato dal Presidente del Consiglio nelle dichiarazioni programmatiche rese alle Camere e sulle quali l’esecutivo ha ottenuto il voto di fiducia.

Destinatari dell’intervento d’urgenza: famiglie, imprese, lavoratori disagiati.

Una moratoria per l’Imu sulla prima casa di tre mesi, tempo necessario a varare la riforma che dovrà essere pronta per il 31 agosto e che dovrà rivedere anche la Tares, nonché introdurre la deducibilità della tassa per le imprese.
Il governo ha stabilito la sospensione (fino al 16 settembre) del pagamento della prima rata Imu sui seguenti immobili:
•prima casa e relativa pertinenza (garage o cantina);
•unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari;
•alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli Iacp, i terreni e i fabbricati rurali.

Potranno godere della moratoria, dunque, circa 17 milioni di italiani: i possessori dell’immobile in cui abitano, ma anche gli inquilini delle cooperative (dove la proprietà è indivisibile fino al rogito) e quelli degli Iacp (di proprietà delle Regioni).
Sono escluse invece dalla sospensione del versamento le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli o i palazzi di pregio storico o artistico. Dovranno dunque versare la tassa i 57 mila italiani che, come prima abitazione, possiedono immobili di lusso: case signorili, ville, castelli e dimore storiche e di pregio artistico (A1, A8 e A9).

Il governo inoltre si è si impegnato a realizzare una riforma complessiva della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare. La riforma dovrà anche innovare la tassazione sul reddito d’impresa, prevedendo forme di deducibilità dell’Imu su capannoni o fabbricati industriali. Nella nuova disciplina sarà ricompreso anche il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.

La riforma della tassazione sugli immobili dovrà essere attuata nel rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2013 e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia in ambito europeo, entro la data del 31 agosto 2013.
Il Consiglio dei ministri ha dato mandato al Ministro dell’economia e delle finanze di illustrare alla Commissione europea le misure adottate dall’Italia per assicurare il pieno rispetto degli obiettivi programmatici contenuti nel Documento di economia e finanza approvato dal Parlamento.

Rifinanziata anche per il valore di un miliardo la cassa integrazione in deroga (quella per le piccole imprese commerciali e artigiane) e la proroga di cinque mesi (fino al 31 dicembre di quest’anno) per i precari della Pubblica amministrazione (circa 100 mila).

Il decreto prevede anche l’eliminazione degli stipendi del Presidente del consiglio, dei ministri, viceministri e sottosegretari che siano membri del Parlamento. La norma che toglie lo stipendio ai ministri che sono già parlamentari frutterà 1,2 milioni all’anno.





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