Registrazione tardiva del contratto di locazione ad uso abitativo
Tags: locazione, affitto, registrazione, casa
Cosa succede se non si registra il contratto di affitto entro i trenta giorni previsti dalla legge? Ecco quando e come è consentita la registrazione tardiva del contratto di locazione a uso abitativo e quali sono i suoi effetti.
Per legge il contratto di locazione deve essere registrato entro 30 giorni dalla firma. Entro 60 giorni, il proprietario dovrà dare prova sia all’inquilino che all’amministratore di condominio di aver pagato l’imposta di registro. La prova deve essere documentale, quindi dovrà essere presentata loro la ricevuta di pagamento dell’imposta. Questa norma, oltre a tutelare le due parti, ha anche un’evidente finalità fiscale, volta a evitare l’evasione.
La registrazione tardiva del contratto di locazione ad uso abitativo è implicitamente ammessa dalla normativa tributaria, coerentemente con l’esigenza di contrastare l’evasione fiscale. Al contempo, mira a mantenere stabili gli effetti negoziali voluti dalle parti. Questo stesso concetto vale anche per i contratti di locazione a uso commerciale.
Ciò significa che, se il contratto viene registrato dopo i 30 giorni stabiliti dalla legge, l’inquilino non potrà più pretendere la restituzione dei canoni versati nel corso del periodo cosiddetto in nero, almeno per quello coperto dalla registrazione tardiva.
Quali sono le sanzioni?
Il proprietario di casa registri il contratto tardivamente dovrà pagare allo Stato le sanzioni tributarie per l’evasione fiscale che ha generato fino a quel momento.
Mediante il ravvedimento operoso, l’inquilino potrà mettere in regola la sua posizione pagando una multa ridotta rispetto a quella ordinaria. La sanzione ordinaria infatti può raggiungere il massimo del 240% dell’imposta dovuta, ma ci sono dei casi in cui è possibile ridurla. Ecco quali sono:
la registrazione tardiva del contratto di locazione avviene entro i 30 giorni dopo il termine per la registrazione: la sanzione è ridotta al 6% del minimo;
la registrazione del contratto di locazione viene eseguita con un ritardo massimo di 90 giorni dalla scadenza del termine, la sanzione è ridotta al 12% del minimo;
la registrazione tardiva del contratto di locazione si produce entro un anno, la sanzione è ridotta al 15%;
la registrazione del contratto di affitto si compie entro due anni la sanzione è ridotta al 17,14%;
la registrazione tardiva del contratto avviene dopo due anni, la sanzione è ridotta al 20%;
la registrazione del contratto di locazione si realizza dopo la scoperta della violazione, la sanzione è ridotta al 24%.
Per vari motivi, la registrazione del contratto non avviene sempre entro il termine previsto: cosa succede nel caso trascorrano più di 30 giorni?
L’ordinanza n. 20858 della VI Sezione Civile della Corte di Cassazione ha recentemente stabilito che la registrazione, avvenuta anche dopo i 30 giorni, ha effetto retroattivo e riesce a sanare il contratto di locazione dall’inizio. Ovviamente, dal punto di vista fiscale, sono previste sanzioni per il ritardo nell’adempimento.